Non cercate una precisa data di nascita. L’anno esatto della sua invenzione è un po’ nebuloso mentre più chiara è la sua fama.Il barman Tom Bullock cita la ricetta di questo dopo cena nel suo libro “The Ideal Bartender” pubblicato nel 1917 portando il compleanno dello Stinger al periodo pre-Proibizionista.Il testo di Bullock è il primo libro scritto sull’argomento da un barman afroamericano originario di Louisville, nel Kentucky, poi ristampato come “173 cocktail prima del proibizionismo”, un manuale che raccoglie i drink più interessanti di quegli anni.
Tutto qui? Niente affatto. Un’altra storia, accreditata da David Wondrich, autore di Imbibe!, racconta la passione per lo Singer del milionario americano Reginald Vanderbilt (padre della stilista Gloria Vanderbilt) che anticipa l’orario della degustazione di questo drink e lo colloca tra gli aperitivi bevuti a New York negli anni ’20.
Conosciuto più comunemente come uno dei cocktail più amati durante il Proibizionismo, grazie alla crema di menta che ben camuffa i distillati a cui è mescolato, lo Stinger profumato, fresco, pungente è molto diffuso in quell’epoca soprattutto sulle navi da crociera sulle quali trovano rifugio i più facoltosi con l’obiettivo di bere in piena tranquillità aggirando i divieti sull’alcol.
Passano gli anni bui della miscelazione e il drink viaggia, anzi sorvola l’oceano e si ritrova come il cocktail più amato dagli aviatori della Seconda Guerra Mondiale che lo scelgono come favorito durante e dopo l’addestramento poiché il gusto prepotente della menta rende bevibile i distillati di bassa qualità mascherando però l’alito altrimenti reso pesante dall’alcol.
Insieme agli intramontabili Margarita, Daiquiri o Sazerac, l’IBA (The International Bartenders Association fondata nel 1951) sistema in tempi più recenti lo Stinger tra i drink “Indimenticabili” la cui ricetta semplice da realizzare non delude i cocktail lover ma, anzi, ne stuzzica fantasia e gusto.
Ingredienti:50 ml di cognac20 ml di crema di menta biancaPreparazione:Mettere cognac e la crema di menta in un mixing glass colmo di ghiaccio e mescolare dolcemente in modo da permettere ai profumi della menta di amalgamarsi completamente con quelli cognac. Adesso versare in un bicchiere dal gusto un po’ retrò che riporti indietro nel tempo e a quei ricchi salotti in cui lo Stinger era tra i drink più serviti.Garnish:Nessuna decorazione poiché lo Stinger deve arrivare al palato fresco e pulito, essenziale e mai ridondante. IBA docet.Anche lo stinger come tanti altri cocktail internazionali saranno oggetto di studio ed esercitazione durante il Nostro corso BARMAN PRIMO LIVELLO in partenza nelle sedi di Sassari e Cagliari.salute !.
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